lunedì 10 novembre 2008

MAMA AFRICA: MIRIAM MAKEBA


Miriam Makeba, nota anche come "Mama Africa" nasce a Johannesburg, Sud Africa, il 4 marzo 1932. Cantante di jazz e world music, si fa apprezzare anche per il suo impegno politico contro il regime dell'apartheid e nel suo ruolo di delegato alle Nazioni Unite. Inizia a cantare a livello professionale negli anni '50, con il gruppo Manhattan Brothers. Crea, poi, un proprio gruppo, The Skylarks, che mischia jazz e musica tradizionale sudafricana. Nel 1959 canta nel musical jazz sudafricano King Kong insieme a Hugh Masekela che, in seguito, diviene suo primo marito.
Malgrado sia una cantante di successo, alla fine degli anni '50 la Makeba non guadagna il dovutole dalle sue registrazioni. Ciò la porta a valutare la possibilità di lasciare il Sudafrica per gli Stati Uniti. Nel 1960 partecipa al documentario anti-apartheid Come Back, Africa e viene invitata al Festival del Cinema di Venezia. Giunta in Europa decide di non far ritorno in patria.
Si sposta a Londra, dove conosce Harry Belafonte che la aiuta ad andare negli Stati Uniti e a farsi apprezzare come artista. In America incide molte delle sue canzoni di successo: Pata Pata, The Click Song ("Qongqothwane" in lingua xhosa) e Malaika.


PATA PATA (2007)

Nel 1966 la Makeba guadagna il Grammy per la migliore incisione folk per l'album An Evening with Belafonte/Makeba, inciso con Belafonte. L'album affronta dichiaratamente temi politici con riguardo alla situazione dei neri del sudafrica sotto il regime dell'apartheid. Già nel 1963 la Makeba aveva dato la propria testimonianza al comitato contro l'apartheid delle Nazioni Unite. Il governo sudafricano le ribatte bandendo i suoi dischi ed esiliandola.
Nel 1968 avviene il suo secondo matrimonio con l'attivista per i diritti civili Stokely Carmichael; l'evento suscita clamori negli Stati Uniti causando anche l'annullamento dei suoi contratti discografici. La Makeba e Carmichael si trasferiscono allora in Guinea dove fanno amicizia col presidente Ahmed Sékou Touré e sua moglie. La Makeba si separa da Carmichael nel 1973 continuando a cantare, in particolare in Africa, Sudamerica ed Europa. Ricopre anche il ruolo di delegata della Guinea presso le Nazioni Unite e, per questo, vince il Premio Dag Hammarskjöld per la Pace nel 1986.
A seguito della morte della sua unica figlia, Bongi, nel 1985, la Makeba si trasferisce a Bruxelles. Nel 1987 collabora al tour dell'album Graceland di Paul Simon. Poco tempo dopo pubblica la propria autobiografia, Makeba: My Story.
Nel 1990, Nelson Mandela la convince a far rientro in Sudafrica. Sempre nel 1990 la Makeba partecipa come concorrente al Festival di Sanremo (cantando in un'edizione che prevede l'abbinamento con i cantanti stranieri) presentando "Give Me a Reason", versione di "Bisognerebbe non pensare che a te" eseguita da Caterina Caselli.
Nel 1992 recita in Sarafina! Il profumo della libertà, film ispirato alle sommosse di Soweto del 1976, nel ruolo della madre della protagonista. Nel 2002 prese parte anche al documentario Amandla!: A Revolution in Four-Part Harmony, sempre sull'apartheid. Nel 2001 riceve la Medaglia Otto Hahn per la Pace. L'anno successivo vince il Polar Music Prize insieme a Sofia Gubaidulina. Nel 2004 si classifica al 38° posto nella classifica dei "grandi sudafricani" curata da SABC3. Nel 2005 si dedica a un tour mondiale di addio alle scene, cantando in tutti i paesi che aveva visitato nella sua carriera.
Muore in Italia per un attacco cardiaco il 10 novembre 2008, durante la sua ultima esibizione a Castel Volturno, nel casertano, nell'ambito di un concerto anticamorra dedicato allo scrittore Roberto Saviano.
(in lavorazione)