sabato 31 maggio 2008

venerdì 16 maggio 2008

ALESSANDRO SAFINA: DEL CANTO POP-LIRICO


Alessandro Safina, tenore italiano, nasce il 14 Ottobre 1968 a Siena. Si appassiona all'opera in giovane età e sua madre lo incoraggia insegnandogli la storia dell'opera mentre il padre amante del canto gli serve come ispirazione. A 9 anni già decide di dedicarsi completamente all'opera.
Il suo stile è una combinazione tra opera e musica pop moderna. Safina solo in tarda adolescenza diviene ammiratore del pop e del rock traendo ispirazione da gruppi come Genesis, Clash, Simple Minds e U2. Solo in seguito combina l'opera (il repertorio lirico) con essi (musica leggera). In ciò, però, essendo preceduto sia da Luciano Pavarotti (famoso per le sue scappatelle musicali e duetti con cantanti di musica pop-rock al Pavarotti & Friends) che da Andrea Bocelli il quale, di fatto, dal 1995, inaugura e diffonde nel mondo questo stile fatto di mix tra leggero e lirico (Con Te Partirò).
Safina viene scoperto a fine anni '90 dal pianista-compositore Romano Musumarra col quale comincia ad incidere per creare una musica di stile opera-pop piena d'anima. Il risultato finale è l'album di debutto, Alessandro Safina, pubblicato nel Settembre del 2001.
Nel 2001 prende parte alla colonna sonora del film di Baz Luhrmann, Moulin Rouge!. Canta la canzone di Elton John, Your Song, con Ewan McGregor.
Nel Settembre 2001 il suo concerto Only You viene registrato all'Anfiteatro El Greco di Taormina in Sicilia. Il concerto è trasmesso più tardi nella serie Great Performances sul canale americano PBS e realizzato su dvd nel 2003.
Nel 2002 partecipa al Festival di Sanremo col la canzone Del Perduto Amore, facendosi conoscere al grande publico ma senza ottenere un risultato eclatante.
Nel 2003 Safina si è esibito nelle parti vocali in inglese e in coreano per una canzone coreana chiamata Hamangyeon facente parte della colonna sonora di Dae Jang Geum, una serie tv di una poplare storia drammatica Sud coreana.
Safina appare in un film (Tosca e Altre Due) basato sull'opera Tosca di Puccini.
Si è già esibito sul palco in Europa ne La Bohème di Puccini e nell' Eugene Onegin di Tchaikovsky.
Nel 2006 ha partecipato alla terza edizione del reality musicale MUSIC FARM. E' sposato con la ballerina e showgirl Lorenza Mario.
Il suo repertorio attinge a varie fonti ed include brani come: Luna, The Music Of The Night (tratta da Il Fantama dell'Opera), l'orientaleggiante Sognami (Dream Of Me), Your Song (duetto con Elton John, 2002)

Discografia:


Alessandro Safina (2001)
Junto A Ti (2001)
Insieme a Te (2002)
Musica Di Te (2003)
Safina (2004)
Sognami (2007)

ALESSANDRO SAFINA - SITO UFFICIALE

SIBILLA: QUEL NUMERO DATO A SANREMO '83...


Nata in Rhodesia (Zimbabwe) nel 1955, il suo vero nome è Sibyl Mostert.
Nel 1983 pubblica con la EMI il 45 giri "Oppio"/"Svegliami", scritto in collaborazione con Franco Battiato e Giusto Pio (che ne sono anche produttori). Dotata, come tutte le interpreti di Battiato (Alice, Giuni Russo, Ombretta Colli ed altre meno note), di spiccata personalità e di una voce particolarissima (oltre ad un aspetto che la fa sembrare un Battiato al femminile), Sibilla presenta "Oppio" (di Mostert-Battiato-Pio) al Festival di Sanremo dell'83, dopo il successo di Alice (Per Elisa, 1981).
In questa occasione, la canzone doveva essere originariamente eseguita in playback. Purtroppo, la sera della diretta televisiva, a causa di un grossolano errore forse commesso dai tecnici audio, rimane aperto il microfono della cantante che, senza alcun ritorno audio, non se ne avvede finendo per eseguire l'intera canzone sulla sua stessa voce creando, così, un disastroso effetto di stonatura e disarmonia. Lo sciocco inconveniente successo a Sanremo lo racconta Giusto Pio in un'intervista:

"Stonò in modo allucinante! Io e Battiato non potevamo
andare a Sanremo, non avevamo tempo perché eravamo in sala d’incisione. Allora la accompagnò il produttore. Lei fu presa dal panico e per aiutarla, invece di mandarle la base sopra cui lei doveva cantare, le mandarono il brano intero. Lei doveva solo far finta di cantare. Invece cantò lo stesso e si sentì ancora di più la stonatura. Quando la sentii in televisione la sera a casa mia, mi misi a ridere. Fu un disastro. Un disastro! Peccato, perché era bravissima, e la canzone ha venduto 30.000 copie nonostante tutto! Poi, dopo “Oppio” e “Svegliami” fece un altro paio di canzoni, “Plaisir d’amour” e “Sex-appeal to Europe”, sempre cantando molto bene, ma ormai la casa discografica l’aveva scaricata".

Pur se negli schemi del panorama musicale dei primi anni ottanta (musica prevalentemente elettronica e batteria campionata), appartenente al periodo più proficuo e commerciale di Franco Battiato, quello della collaborazione con il violinista Giusto Pio, la canzone Oppio, presentata con poco successo a Sanremo, mantiene, a distanza di anni, un suo fascino, dovuto ad una certa oscurità del testo, ad un richiamo storico-mitologico a Cartagine e a situazioni e luoghi cari a Battiato, agli acuti vocali di Sibilla, al ritornello tratto (con qualche variazione) dalla canzone nuziale ebraica Havvah Nagilah e forse anche a quell'originale gioco di parole ("È vero: do i numeri , dividili con me!"). Una cantante dalla voce particolare, Sibilla che nel nostro panorama musicale, affollato da molti mediocri di successo, avrebbe potuto offrire ed ottenere qualcosa di più.
Infatti, perlopiù a causa di questo sfortunatissimo debutto, pur se con alle spalle Battiato e Pio, la carriera musicale di Sibilla non va oltre la pubblicazione di un altro 45 giri ("Plaisir d'amour"/"Sex appeal to Europe").
Sibilla ha anche interpretato la parte della flautista in Prova d'orchestra di Federico Fellini.
A parte ciò, di lei, come cantante, ci resta, oggi, un ricordo affidato, come un moderno messaggio nella bottiglia, nel mare navigabile del web, a uno spazio personale, quello di myspace, dove Sibilla così si autodefinisce per richiamarsi alla mente altrui: "Fui meteora pop prodotta da Franco Battiato..." .

SIBILLA - MY SPACE (audio e video - VIDEO OPPIO - SANREMO '83 + Battiato):

http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=78361775

ALTRO SU SIBILLA:

http://www.battiatovirtual.it/sibilla.htm


Oppio
(Battiato - Pio - Mostert)

Fuochi accesi negli accampamenti nomadi

e fumatori d'oppio dall' Oriente sui tappeti

Le visioni riempiranno le mie mani vuote

Cartagine era bella in mezzo ai melograni

E' vero:dò i numeri Dividili con me!

Ho perso la testa ma sto bene anche senza

Uru belehtsa mea (3 volte)

Scivolando sulle soglie di nuovi amori

con misteriosi nomadi per misteriose mete

Giochi di prestigio con i fili del setino

a quel tempo l' oppio ci costava meno di una birra

E' vero: dò i numeri Dividili con me!

Ho perso la testa ma sto bene anche senza

L' equilibrio di quel thé alla menta alla Medina

e i passi nelle dune fanno d' eco all' universo

Eravamo ancora dilettanti di delitti

Cartagine era bella in mezzo ai melograni

Uru belehtsa mea (3 volte)



Svegliami
(Battiato - Pio - Mostert)

Lente le gocce nelle fleboclisi

e sabbia scorre nelle clessidre

battaglie di pensieri

schedati sogni che farò

bersaglio senza centro

un senso d'inutilità

svegliami nel cuore della notte

dimmi che tutto va in fiamme

che la luna sta bruciando che tutto va in fiamme!

Piano si sciolgono le stalattiti

e l'attesa si dissolve nel ricordo

e sopra un parasole

un arcobaleno se ne va

un bacio fermoposta da qui fino all'eternità

svegliami nel cuore della notte e trattami bene

poi resta per un'ora, per un giorno e trattami bene

Fra di noi distorsioni temporali lenti strati giorni e notti alternati

eclissi di ricordi

ora sono come tu mi vuoi

all'ombra controluce

un senso d'inutilità

svegliami nel cuore della notte trattami bene

poi resta per un'ora per un giorno e svegliami nel cuore della notte

trattami bene poi resta per un'ora per un giorno e svegliami.

giovedì 15 maggio 2008

DA CARLOTTA A SCARLATTO: CARLOTTA (QUELLA DI "FRENA")


Carla Quadraccia, in arte Carlotta, nasce a Roma il 3/11/1975. Vive tra Roma ed Amelia (Tr).
Carlotta si avvicina al mondo della musica fin dall'infanzia; nei primi anni della sua vita comincia infatti a studiare canto e parallelamente - dal 1984 al 1994 - pratica danza sportiva a livello agonistico e frequenta anche corsi di danza moderna e classica. Nel '91 inizia l'attività canora esibendosi con orchestre spettacolo e cover bands. A 16 anni, infatti, entra a far parte di un gruppo locale in qualità di cantante, con il quale si esibisce in serate nelle regioni Lazio e Umbria. Dopo essersi diplomata in ragioneria, nel 1994, partecipa a numerosi concorsi di voci nuove, ottenendo sempre degli ottimi risultati e si iscrive alla Louis Music Academy di Roma, una scuola che le permette di studiare per tre anni canto e jazz, solfeggio, musica d'insieme e armonia, ear training ('94-'98). Nel '95 partecipa al seminario San vito lo Capo Jazz.
Nel '96 inizia a lavorare ad una produzione di brani inediti con Francesco Morettini e Luca Angelosanti. Tra il '96 e il '97 studia privatamente canto lirico. Tra il '97 ed il '98 canta nella big band di Aldo Bassi. Proprio in questi stessi anni inizia un'altra esperienza importante per la sua carriera seppur breve: partecipa alla punk band umbra Pea Brain suonando il basso elettrico.
Nel 1998, grazie ad un suo amico (Morettini), conosce Francesco Migliacci che le offre un contratto di produzione riuscendo anche ad avere un contratto con un'etichetta discografica, la Carosello, e, nel Giugno '99, pubblica il suo primo singolo, Mi chiamano Candy, che ha un buon riscontro, seguito da Baciami adesso, che ottiene anch'esso un ottimo risultato di airplay.
Il 2000 si apre positivamente per Carlotta, che viene nominata al P.I.M., Premio Internazionale della Musica come rivelazione italiana dell'anno. A maggio dello stesso anno pubblica quella che può essere considerata la canzone più importante e ricordata della cantante, Frena, estratto dal suo album d'esordio Smack!
uscito a Maggio. Il brano, orecchiabile, frizzante e scanzonato, diventa un vero e proprio tormentone estivo di quell'anno, grazie anche al video con protagonista una Volkswagen Maggiolino in versione cartone animato. Inoltre diventa colonna sonora dello spot della Citroen. A confermare il successo, quell'estate, è anche la vittoria nella sezione giovani di Un disco per l'estate. La canzone in seguito viene anche scelta come campagna pubblicitaria per la prevenzione degli incidenti stradali, per via del suo titolo, e viene anche incisa una compilation da vari artisti intitolata Frena, contenente anche il brano d'ispirazione. A fine estate, nel settembre 2000, pubblica il quarto singolo tratto dal suo album, 7 lavatrici, che riscuote un tiepido successo. Nel marzo del 2001 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Promessa, ottenendo però un successo limitato (5° posto tra i giovani), pubblicando anche, a marzo, il suo secondo album, intitolato Promessa. Si tratta di un cd con una tracklist uguale a Smack! più tre inediti. Ottiene anche una nomination agli Italian Musica Awards come rivelazione dell'anno. Ad Aprile 2001 parte il tour "Promessa" con una band di 5 elementi.Nel giugno di quell'anno con il singolo "Caresse toi" partecipa al Festivalbar e ad altri spettacoli (Disco per l'Estate, Top Of The Pops, Super), mentre l'anno successivo, nel novembre del 2002, pubblica il singolo "Gelosia (se dovessi strangolarla allora legami)".

Nel 2003 (Giugno) pubblica l'ultimo singolo da solista con la Carosello Records, "L'hai fatto mai l'amore in mezzo al mare?". Nel 2004 partecipa con la sua band a tutte le tappe dell'I-Tim Tour '04Quindi, avvia un progetto denominato "Scarlatto", un gruppo musicale folk-teatrale che nel 2006 pubblica il suo primo omonimo album (Scarlatto). Nell' ottobre e novembre 2005 registra in teatro l’album del suo nuovo progetto autoprodotto. Il progetto “Scarlatto” comprende 11 brani inediti composti dalla stessa Carlotta e dai 4 musicisti di questo progetto. Da marzo 2006 Scarlatto inizia l’attività live, che conta in un anno 40 concerti circa e che li porta ad esibirsi all’Auditorium Parco della musica a Roma, The Place. A Roma, Radio Due – trasmissione “Ottovolante”, sono primi classificati per l’Umbria al concorso “primo maggio tutto l’anno” 2007.
Nell’estate 2007 uno dei concerti Scarlatto vede ospite Simone Cristicchi. Carlotta continua a lavorare al progetto, folk-pop-acustico, Scarlatto scrivendo nuovi brani insieme ai componenti della band.

Al di là del successo facile ed effimero del periodo '99-'03, di critiche fatte ai contenuti e ai testi (bisognerebbe, però, tenere a mente il valore di certe canzonette - come Frena - alla Edoardo Vianello, facili da giudicare ma difficilissime a farsi, nel loro genere commerciale), va dato atto a Carlotta di essersi scrupolosamente preparata per il suo lavoro e di aver cercato una via alternativa (col progetto Scarlatto) che le permetta, reinventandosi, di riproporsi, non più come solista, sfuggendo alla logica discografica che ottusamente vuole ingabbiare l'artista in ciò che già ha fatto con successo.

SITO UFFICIALE:
www.carlottaweb.it
SITO SCARLATTO

www.scarlatto.net
SCARLATTO - MY SPACE
www.myspace.com/scarlattomusic


Discografia (Album - Singoli - Video):

MI CHIAMANO CANDY - Cd singolo - Giugno 1999 - Video - Luglio 1999 (solo promozionale)
BACIAMI ADESSO - Cd singolo - Ottobre 1999 - video - Ottobre 1999 (solo promozionale)
FRENA - Cd singolo - Maggio 2000 (solo promozionale) - Video - Maggio 2000 (solo promozionale)
SMACK! - Album - 26 maggio 2000
SETTE LAVATRICI - Cd singolo - Ottobre 2000
PROMESSA - Cd singolo - Marzo 2001
PROMESSA - Album - Edizione SanRemo 2001 (Smack! + 3 brani inediti)
CARESSE TOI - Cd singolo - Giugno 2001 - Video - Giugno 2001 (solo promozionale)
GELOSIA (Se Dovessi Strangolarla Allora Legami) - Cd singolo - Ottobre 2002
L'HAI FATTO MAI L'AMORE IN MEZZO AL MARE? - Cd singolo - Giugno 2003
SCARLATTO - Album - 2006 (come Scarlatto)



PETER GABRIEL: MUSICA DELL'ALTRO MONDO

(in lavorazione - testo da rielaborare ed integrare)

Peter Brian Gabriel nasce a Chobham, Inghilterra il 13 febbraio 1950. Dopo aver raggiunto il successo nel gruppo dei Genesis come vocalist, flautista e percussionista, ha intrapreso la carriera solista. E' stato impegnato nella produzione e promozione della world music (etichetta Real World) e nello studio di nuovi metodi di distribuzione della musica online. È anche noto per il suo costante impegno umanitario.



Peter Brian Gabriel, l'artista multimediale più discusso del pianeta, è nato a Cobham nel Surrey, Inghilterra, il 13 febbraio 1950. Malgrado la sua immagine di uomo rotto a tutte le diavolerie e uso a maneggiare tutti i marchingegni offerti dalla tecnologia contemporanea, è nato e cresciuto in campagna, andava a scuola in bicicletta e giocava nei campi insieme ai figli dei contadini. Non che non fosse un visionario già da piccolo. Chi lo ha conosciuto bambino, sa bene che il piccolo Peter era dotato di una tale fervida immaginazione da essere addirittura autonomo nei giochi, arrivando ad visualizzare con facilità scene di battaglie in miniatura nei campi adiacenti l'abitazione dei suoi genitori. Qualcuno ha poi visto un nesso fra questi primi giochi infantili e lo stampo autobiografico che presentano alcune canzoni, come la grande suite, dal titolo "Supper's Ready", dell'album "Foxtrot", della durata di un'intera facciata di Long Playing. I genitori, ad ogni modo, tenevano particolarmente al fatto che Peter avesse un'educazione completa su tutti i fronti, ed ecco che lo spediscono a prendere lezioni di pianoforte, nella speranza che quello strumento, così carico di storia e di composizioni sublimi, potesse indirizzarlo verso i più alti lidi della musica occidentale. Ma il piccolo ha altre inclinazioni. Non sembra tanto portato a pigiare tasti e a studiare scale, ma è attratto verso la batteria, strumento decisamente più fisico e immediato. Il ritmo è un aspetto della musica che ha sempre affascinato Gabriel, una costante che si è portato dietro anche nella successiva e pionieristica esplorazione della musica etnica. I suoi artisti preferiti del periodo? Semplice, il meglio del meglio della musica internazionale: Otis Redding, James Brown, Nina Simone la musica soul in generale, e poi i Beatles (l'album di debutto dei Beatles fu il primo album acquistato da Peter), e poi ancora i Bluesbreakers di John Mayall (il primo concerto visto da Gabriel) e ancora il beat dei Kinks, Yardbirds e Rolling Stones e così via. La scuola dell'obbligo è invece rappresentata per il musicista da un classico college privato, un'esperienza che ancora oggi, qualora qualcuno osi ricordargliela, non manca di inorridire l'artista. In effetti, i college di allora non erano certo pensati per sviluppare la creatività degli alunni di talento, ma semmai di reprimerla ed indirizzarla verso forme rassicuranti e accademiche. Solo la sua passione per la musica alleviò l'opprimente e disciplinata vita del college. Durante le vacanze estive andava quasi sempre nella casa vittoriana del nonno, ripresa poi nella canzone "Musical Box", dove insieme alla sorella Anna amava rovistare nel solaio, in un baule ricco e incredibilmente pieno di vecchi costumi, che Gabriel non mancava di indossare, attratto dalle possibilità offerta dall'idea di cambiamento o disvelamento della propria personalità che la maschera teatrale offre. Da quelle prime esperienze prende corpo appunto la sua passione per la rappresentazione teatrale, una forma che gli permette di esprimersi attraverso mille travestimenti; gli stessi, si può dire, che quando diventerà un artista a tutto tondo saranno una peculiarità inconfondibile del suo fare musica, o meglio del suo modo di "rappresentare" la musica. Un modo che si estrinsecò al suo massimo grado nei Genesis, un gruppo inizialmente chiamato, quando Peter Gabriel era già incluso nella "line-up", Garden Wall. Dopo altri cambiamenti di nome, nel 1967 (ancora studenti e minorenni!), i Genesis firmano un contratto con la Decca. Nel 1968 esce il primo singolo, "Silent Sun", il quale non sollevare alcun tipo di clamore e viene tuttalpiù osservato con benevolenza solo dagli addetti ai lavori o dagli appassionati più attenti e curiosi di novità. Il problema, a giudicare con il senno di poi, è che il gruppo non aveva ancora sviluppato una fisionomia riconoscibile. Nel marzo 1969 esce infatti, ancora sotto l'egida della Decca, "From Genesis to revelation", un album ispirato ai più conosciuti Moody Blues, Nice, al folk rock di Cat Stevens e ai Family, dal quale fra l'altro Gabriel s'ispirò in seguito moltissimo per il modo di cantare ed usare la voce.
Nell'ottobre 1970 esce l'album "Trespass" con un pezzo in esso contenuto, dal titolo "The Knife", ben costruito e veramente originale per l'epoca. Rappresentato dal vivo, arriva a toccare ben diciannove minuti, mostrando finalmente il volto inedito di un Gabriel camaleontico. Nella storia incalzante di "un rivoluzionario in preda ad un delirio di potere", l'artista trasforma il personaggio della canzone in un aggressivo animale da palcoscenico che sprigiona tonalità gutturali e selvatici vibrati alla Roger Chapman, il leader dei sopracitati Family. I Genesis, dunque, divengono grazie a Peter Gabriel un caso unico nel panorama turbolento e variopinto del rock dell'epoca, pur nelle difficoltà materiali rappresentate dall'instabilità professionale dei componenti. La formazione classica, andatasi faticosamente costruendosi per un decennio, si formò infatti solo nel 1972 con l'uscita dell'album "Nursery Cryme" (un album che rappresenta anche uno degli apici della carriera trasformistica di Gabriel), cessando però di esistere già nel 1975, con la fuoriuscita di Gabriel stesso, desideroso di intraprendere nuove e solitarie strade. Il carismatico Gabriel verrà sostituito dal più "corretto" Phil Collins. Ad ogni modo, dopo un lungo periodo in cui il musicista sperimenta varie soluzioni nell'ambito del Pop, qualche tempo dopo insieme all'ex-Genesis nasce la "world music". Gabriel è fra i primi a dedicarsi a quel filone, il cui termine, oggi tanto di moda, suole definire una musica che tenta di uscire dalle secche della tradizione occidentale per innervarla di ritmi e sapori tratti dalle altre culture. Per fare ciò, Peter Gabriel ha anche creato una sua propria casa discografica, dedita a raffinate quanto esoteriche produzioni, denominata significativamente "Real World. Un'etichetta che ha avuto il coraggio di pubblicare, in nome della rivalutazione delle tradizioni locali che l'attenzione alla musica etnica porta con sé, dischi di artisti dei paesi più negletti dalla normale attività discografica, fra i quali si può anche annoverare, per dirne una, anche la Sardegna con i suoi "Tenores de Bitti" (un gruppo che canta canzoni popolari senza l'ausilio di strumenti). Come si vede, un repertorio tutt'altro che facile o commerciale e che anzi alcune volte sfiora l'atteggiamento auto-punitivo. Per questo motivo, quando si ascolta un'opera di Gabriel, vien fatto di pensare di trovarsi di fronte a qualcuno che ha il desiderio di scardinare i soliti luoghi comuni, un artista che ha voglia di confrontarsi con altre tradizioni e altri ritmi.

Periodo Genesis
Carriera solista
Il periodo "senza titolo"
Gli anni del successo commerciale
Musicisti e collaboratori
WOMAD e altri progetti
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Concerti in Italia
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Il Periodo con i Genesis

Nel 1966 Gabriel è ancora uno studente della Charterhouse Public School e assieme ad alcuni suoi compagni forma un il gruppo Garden Wall. Dopo alcuni mutamenti nell'organico e nell'impostazione musicale, il gruppo l'anno dopo si trasforma in Genesis. Ne fanno parte Tony Banks, Anthony Phillips, Mike Rutherford e il batterista Chris Stewart. Il nome del gruppo viene suggerito da un altro studente della Charterhouse, Jonathan King, che sarà anche produttore del primo album: From Genesis to Revelation.
Come amante della musica soul, il cantato di Peter Gabriel si ispira a varie fonti, ma in modo particolare a Nina Simone, a Gary Brooker dei Procol Harum e a Cat Stevens per il quale Gabriel suona il flauto nell'album Mona Bone Jakon del 1970.
I Genesis si affermano dapprima in Italia, Belgio, Germania e in altri paesi europei per poi raggiungere il successo anche in patria. La fama della band è in gran parte dovuta proprio all'esuberante presenza scenica, al trucco e ai costumi di Peter Gabriel, e alle sue parti recitate che introducono ogni brano musicale nelle esibizioni dal vivo. Il fondale utilizzato dai Genesis a quel tempo è un telo bianco fluorescente, con numerose luci ultraviolette puntate su un palco relativamente sgombro, in modo che tutti i componenti appaiano come delle silhouette e che invece risaltino i costumi colorati e il trucco di Peter Gabriel.
Tra i costumi più famosi indossati da Gabriel (pensati dallo stesso come un modo per superare la sua paura del palcoscenico) ricordiamo "The Flower" (indossato per "Supper's Ready", dall'album Foxtrot), Magog (sempre per Supper's Ready), Britannia (per Dancing with the Moonlit Knight, dall'album Selling England by the Pound), The Old Man (per The Musical Box, dall'album Nursery Cryme), Rael (per quasi tutte le esibizioni legate all'album The Lamb Lies Down on Broadway) e "The Slipperman" (per "The Colony of Slippermen") tratta dallo stesso LP.
L'abbandono di Gabriel (che sconvolge i fan del gruppo e mette in serio dubbio la sopravvivenza della band stessa) è il risultato di numerosi fattori. I Genesis avevano sempre operato come un collettivo, ma l'attenzione riservata dai media alla figura di Gabriel porta alla paura che egli venga ingiustamente considerato l'unica fonte creativa del gruppo. Le tensioni aumentano a partire dall'ambizioso concept album The Lamb Lies Down on Broadway, interamente concepito da Gabriel e che vede il suo completo sopravvento sulla stesura dei testi. Durante la composizione dell'album, Peter Gabriel viene contattato dal regista William Friedkin, interessato a trarre un film dalla short story contenuta nel libretto dell'album. L'interesse di Gabriel in questo progetto cinematografico contribuisce ulteriormente all'abbandono del gruppo. Tale decisione viene presa prima dell'inizio del tour in supporto di The Lamb Lies Down on Broadway, ma Gabriel rimarrà sino alla sua completa conclusione.
Il definitivo punto di rottura arriva in seguito alla travagliata gravidanza e nascita della prima figlia di Gabriel, Anna. Quando egli decide di stare al fianco della figlia malata invece di registrare e andare in tour, il risentimento del resto del gruppo porta Gabriel al definitivo abbandono. Questa storia è stata anche da lui raccontata nella canzone Solsbury Hill.

La Carriera solista

Gabriel si è rifiutato di dare un titolo ai suoi primi quattro album da solista poiché voleva che fossero considerati come dei numeri di una rivista più che come opere indipendenti. Questi primi album vengono comunemente differenziati usando un numero secondo l'ordine di pubblicazione o a seconda dell'immagine di copertina. Abbiamo dunque I, II, III e IV o anche rispettivamente Car, Scratch, Melt e Security. Anche dopo aver acconsentito a dare un titolo ai suoi lavori, Peter Gabriel ha sempre usato parole di una sillaba: So, Us e Up. Anche la sua ultima raccolta di successi ha un titolo molto breve, Hit.


Il periodo "senza titolo"

Gabriel registra il suo primo album solista tra il 1976 e il 1977 affiancato dal produttore Bob Ezrin; l'album, come detto, viene semplicemente chiamato col nome dell'artista. Il primo successo arriva col singolo "Solsbury Hill", un pezzo autobiografico che racconta i suoi pensieri sull'abbandono dei Genesis. Nella canzone Gabriel canta, "My friend would think I was a nut..." ("I miei amici penseranno che sono pazzo...") alludendo alla sua decisione di intraprendere un periodo di introspezione e riflessione, coltivando cavoli, suonando a lungo il pianoforte, praticando lo yoga e il training autogeno e passando più tempo con la propria famiglia. Pur soddisfatto del suo primo album, Gabriel ritiene che la canzone Here Comes the Flood sia stata "iperprodotta". Una versione molto più semplice è stata pubblicata da Robert Fripp nel suo album Exposure. Un'altra versione molto scarna con solo voce e pianoforte è invece presente nelle raccolte di Gabriel Shaking the Tree (1990) e Hit (2002). Per Solsbury Hill viene realizzato il suo primo videoclip, seguito subito da Modern Love, diretto da Peter Medak e girato su delle scale mobili.
Gabriel collabora col chitarrista Robert Fripp (King Crimson) che nel 1978 produce il secondo album solista dell'ex-Genesis. Questo album è più oscuro e sperimentale e contiene alcuni pezzi validi, ma nessun grande successo commerciale.
Il terzo album di Peter Gabriel, pubblicato nel 1980, vede la collaborazione con Steve Lillywhite che aveva precedentemente prodotto i primi lavori degli U2. Da canzoni come Games Without Frontiers e Biko si può incominciare a notare il nuovo interesse di Gabriel per la world music (specialmente per le percussioni). Da notare anche la particolare produzione e il largo uso di effetti sonori. Ad esempio: la totale assenza di piatti dalla batteria, una scelta sonora destinata a influenzare la produzione di molti dischi pop e rock negli anni ottanta. Per la prima volta Gabriel è al #1 in U.K.. Per Games Without Frontiers viene realizzato un clip da David Mallet.
Le sessioni di registrazione presso la sua casa in campagna tra il 1981 e il 1982, affiancato dal co-produttore e tecnico David Lord, portano alla pubblicazione del quarto lavoro di Peter Gabriel. Security (così la Geffen ordinò di chiamarlo negli U.S.A.) fu in assoluto il primo album a venire interamente registrato su nastri digitali. In Security è stata utilizzata la prima e costosissima versione del sintetizzatore Fairlight. Gabriel combina così una varietà di campionature e suoni con percussioni tribali e altri strumenti poco conosciuti, in modo da creare un'atmosfera completamente nuova sia dal punto di vista sonoro che emozionale. Inoltre, la copertina contiene un'immagine imperscrutabile e inquietante. Nonostante il suono peculiare dell'album e i temi talvolta ardui, l'album vende bene. Il singolo Shock the Monkey diviene una hit grazie anche a un video diretto da Brian Grant per l'epoca molto rivoluzionario.
Subito dopo, Gabriel viene invitato dal regista Alan Parker a scrivere le musiche per il film Birdy - Le ali della libertà; la colonna sonora include sia brani inediti che riletture in chiave strumentale di brani già contenuti nel terzo e quarto album.
Gabriel ha intrapreso un tour per ognuno dei suoi primi quattro album. Lo stile dal vivo era lo stesso utilizzato ai tempi dei Genesis, alle volte anche più spettacolare e drammatico. Acrobazie, giochi di specchi, trucchi e costumi eccentrici erano la norma. Nel tour del 1982/1983 Gabriel suonò in apertura a un concerto di David Bowie; critica e pubblico furono dell'opinione che Gabriel avesse messo in ombra persino Bowie, malgrado questi fosse all'apice della sua carriera.

(in lavorazione - da integrare - segue)





















Don't Give Up



in this proud land we grew up strongwe were wanted all along I was taught to fight, taught to win I never thought I could failno fight left or so it seems I am a man whose dreams have all desertedI've changed my face, I've changed my namebut no one wants you when you losedon't give up'cos you have friendsdon't give upyou're not beaten yetdon't give upI know you can make it goodthough I saw it all aroundnever thought I could be affectedthought that we'd be the last to goit is so strange the way things turndrove the night toward my homethe place that I was born, on the lakesideas daylight broke, I saw the earththe trees had burned down to the grounddon't give upyou still have usdon't give upwe don't need much of anythingdon't give up'cause somewhere there's a placewhere we belongrest your headyou worry too muchit's going to be alrightwhen times get roughyou can fall back on usdon't give upplease don't give up'got to walk out of here I can't take anymoregoing to stand on that bridgekeep my eyes down belowwhatever may comeand whatever may gothat river's flowingthat river's flowing moved on to another towntried hard to settle downfor every job, so many menso many men no-one needsdon't give up'cause you have friendsdon't give upyou're not the only onedon't give upno reason to be ashameddon't give upyou still have usdon't give up nowwe're proud of who you aredon't give upyou know it's never been easydon't give up'cause I believe there's the a placethere's a place where we belong

Biko

September '77 Port Elizabeth weather fineIt was business as usualIn police room 619Oh Biko, Biko, because BikoOh Biko, Biko, because BikoYihla Moja, Yihla Moja-The man is dead When I try to sleep at nightI can only dream in redThe outside world is black and whiteWith only one colour dead Oh Biko, Biko, because BikoOh Biko, Biko, because BikoYihla Moja, Yihla Moja-The man is deadYou can blow out a candleBut you can't blow out a fireOnce the flames begin to catchThe wind will blow it higherOh Biko, Biko, because BikoYihla Moja, Yihla Moja-The man is deadAnd the eyes of the world arewatching nowwatching now




Shock the Monkey

Shock the monkey to live Shock the monkey to live Cover me when I run Cover me through the fire Something knocked me out' the treesNow I'm on my kneesCover me, darling please Monkey, monkey, monkeyDon't you know when you're going to shock the monkeyFox the fox Rat the ratYou can ape the ape I know about that There is one thing you must be sure of I can't take any more Darling, don't you monkey with the monkey Monkey, monkey, monkey Don't you know you're going to shock the monkey Wheels keep turning Something's burning Don't like it but I guess I'm learning Shock! - watch the monkey get hurt, monkey Cover me, when I sleepCover me, when I breatheYou throw your pearls before the swineMake the monkey blindCover me, darling pleaseMonkey, monkey, monkeyDon't you know you're going to shock the monkeyToo much at stakeGround beneath me shakeAnd the news is breaking Shock! - watch the monkey get hurt, monkeyShock the monkeyShock the monkeyShock the monkey to life

SITO UFFICIALE:
http://www.petergabriel.com/
RECENSIONE DISCOGRAFIA:
http://www.ondarock.it/songwriter/petergabriel.htm

ALICE: UN JUKE-BOX PERSONALE


Carla Bissi (in arte Alice) nasce a Forlì il 26 settembre 1954. Esordisce nel mondo della canzone nel 1971 vincendo il Festival di Castrocaro interpretando Tanta voglia di lei dei Pooh.L'anno successivo partecipa di diritto, come vincitrice di Castrocaro, al Festival di Sanremo col brano Il mio cuore se ne va scritto da Memo Remigi. Però non arriva nemmeno in finale. Sempre nel 72 riesce a vincere La gondola d'argento a Venezia col brano La festa mia, questa volta scritto da Franco Califano. Nel 1973 esce un terzo 45 giri, ma con scarso successo. Fino al 1975 non si sentirà più parlare di Carla Bissi, la quale lavorerà in uno studio di design. Nel 1975 Carla Bissi diventa Alice Visconti e incide il suo primo album, La mia poca grande età con la produzione di Giancarlo Lucariello e tutto il team dei Pooh. Il brano Io voglio vivere, tratto da questo album, ottiene un discreto successo in Francia. Nel 1976 esce il 45 giri Piccola anima che entra in classifica e l'anno dopo esce il 45 giri Un'isola. Il 1978 è l'anno del suo secondo album Cosa resta... un fiore con lo stesso team del precedente album.
Nel 1980 Alice (abbandonato il cognome Visconti) torna sulle scene col brano Il vento caldo dell'estate e un nuovo album Capo nord, prodotto da Angelo Carrara. Per questo album nasce la collaborazione con Franco Battiato, il quale l'aiuta nella sua realizzazione. Il vento caldo dell'estate partecipa a Un disco per l'estate ed ottiene un discreto successo di critiche e di pubblico.
Dopo essersi affermata al grande pubblico con Il vento caldo dell'estate, nel 1981 Alice partecipa al Festival di Sanremo con il brano Per Elisa piazzandosi al primo posto. Nello stesso anno esce l'album Alice e parte il suo primo tour europeo. Sempre nello stesso anno con il brano Una notte speciale entra in classifica in Germania. Nell'estate 1982 esce il singolo Messaggio a cui fa seguito a settembre l'album Azimut, che la vede collaborare ancora una volta con Franco Battiato assieme al quale interpreta Chanson Egocentrique. Nell'estate 1983 partecipa con la squadra Farfalla rosa alla manifestazione Azzurro (di cui era caposquadra insieme a Nada), vincendola. Nell'autunno esce l'album Falsi allarmi. Nel 1984 collabora con il cantautore tedesco Stephen Waggershausen, con il quale duetta nel brano Zu nah am feuer, un 45 giri che scala le hit europee. Nello stesso anno partecipa in coppia con Franco Battiato all'Eurofestival che si svolge in Lussemburgo, con il brano I treni di Tozeur, classificandosi al quinto posto e con un certo successo europeo. Nel 1985 Alice esce con un album di cover di pezzi di Battiato, Gioielli rubati, che le vale il premio Tenco come migliore interprete.
Il 1986 è l'anno della svolta, esce l'album Park Hotel; terminata la collaborazione con Franco Battiato l'album viene prodotto e realizzato da Francesco Messina e la partecipazione di nomi prestigiosi del panorama musicale internazionale quali Tony Levin, Jerry Marotta e Phil Manzanera. Nel 1987 riceve in Germania il premio della critica per Elisir, un album in cui raccoglie le rivisitazioni di alcuni successi del passato, unitamente a due inediti. Contemporaneamente in Giappone esce Kusamakura. Nel 1988 viene distribuito Melodie Passeggere, disco che raccoglie arie e lieder di Satie, Fauré e Ravel, pubblicato dopo numerosi concerti in Italia con l'accompagnamento al pianoforte di Michele Fedrigotti. Nel 1989 Alice pubblica Il sole nella pioggia, con pezzi, principalmente, di Juri Camisasca. Tra i musicisti gli ex Japan Steve Jansen e Richard Barbieri, John Hassel, Paolo Fresu, Dave Gregory, Kuksi Erguner e la collaborazione di Peter Hammil. Nel 1992 è la volta Mezzogiorno sulle Alpi cui segue un lungo tour europeo realizzato con Danny Thompson, Gavin Harrison, Dave Gregory, Paolo Fresu, Richard Barbieri e Jakko Jakszyk.
Tra il 1993 e il 1994 Alice porta in tour il progetto ART ET DECORATION con musiche di Hahn, Ives, Ravel, Montsalvage, Sadero, Fauré, Gurney, Saint Saens, Villa Lobos.
Lascia la casa discografica EMI e approda alla WEA per la quale incide Charade nel 1995, a cui segue un altro tour. Nel 1998 esce un altro album, Exit, da cui viene estratto il singolo Open your eyes in duetto con Skie dei Morcheeba. Del brano viene fatto anche un bellissimo video girato in un parco di Londra. Il 1999 la vede alle prese con un altro progetto live God is my DJ a cui segue il disco. Il progetto mira alla ricerca del sacro nella musica ed ottiene un discreto successo di pubblico e critica. Nel 2000 dopo 9 anni di assenza torna al Festival di Sanremo con il brano Il giorno dell'indipendenza di Juri Camisasca, ed esce l'album Personal Juke-Box con brani inediti e rifacimenti di vecchi successi.
Tra il 2001 e il 2003 è la volta del progetto LE PAROLE DEL GIORNO PRIMA che si arresta per problemi di casa discografica, i quali si risolvono nel 2003 e il progetto si trasforma nel disco Viaggio in Italia con brani dei migliori cantautori italiani e poesie di Pasolini e Joyce. All'album segue un tour e partecipa a varie manifestazioni.
Il 2006 e il 2007 la vedono protagonista di un mini tour chiamato LUNGO LA STRADA, che la porta a girare nelle chiese del nord Italia proponendo una scaletta con vecchi pezzi e qualche nuova cover tra le quali La cura di Battiato e ‘A‘cchiù bella poesia di Totò su musica di Giuni Russo, più l'inedita Ave Maria, antifona su musica di Alice.




(in lavorazione - da integrare)

lunedì 12 maggio 2008

EVA CASSIDY: DA QUALCHE PARTE A CANTARE SOPRA L'ARCOBALENO


Eva Marie Cassidy (Washington, 2 febbraio 1963 – Bowie, 2 novembre 1996) è stata una cantante americana. Riceve educazione musicale dal padre e impara a suonare la chitarra. Fa parte di un gruppo musicale familiare, assieme al fratello Danny ed al padre Hugh, con cui si esibisce nell'area di Washington. Quindi è in un gruppo pop giovanile, Stonehenge, con cui suona e canta nei locali della zona. Nel 1986 è scoperta dal produttore Chris Biondo che la introduce nel mondo musicale professionale e la spinge a formare un suo gruppo, l'Eva Cassidy Band.
Nel 1991 intraprende con Chuck Brown una collaborazione artistica che si realizza in diversi concerti compreso uno al Blues Alley di Washington.
A soli 33 anni muore per un melanoma (tumore), nel 1996.
Eva Cassidy non ha avuto riconoscimenti in vita, rimanendo una cantante limitatamente all'area di Washington senza trovare una grande casa discografica interessata a lei.
Soltanto dopo la sua morte, grazie alla trasmissione di alcune sue canzoni da parte della BBC Radio Two in Gran Bretagna, i suoi album diventano conosciuti e richiesti. Le sue incisioni pubblicate postume hanno venduto più di 4 milioni di copie e, all'inizio del 2001, la sua raccolta Songbird ha raggiunto la posizione numero 1 nella classifica inglese.
Durante la sua carriera è stata accompagnata dai seguenti musicisti: Keith Grimes, chitarra; Lenny Williams, tastiera; Chris Biondo, basso; Raice McLeod, batteria.

Di Eva Cassidy, vittima di un sistema discografico e troppo sfortunata da non avere il tempo di vedersi riconosciuta come artista dal mondo, ci si è accorti in ritardo. Di lei rimangono i dischi che, col passare degli anni, dpo la morte, hanno acquistato corpo e giusto riconoscimento. Songbird, è una compilation con brani tratti da tre suoi dischi che ha avuto la forza di innalzarsi fino al numero uno in Gran Bretagna, sulla spinta da un passaparola di gradimento.
I suoi dischi, postumi e non, sono un esempio di leggerezza e grazia. Songbird, comincia con una strepitosa versione di Fields of Gold che ci mostra tutta l'abilità di questa interprete americana. La sua voce è cristallina e potente è in grado di rendere al meglio Songbird e allo stesso tempo è prodigiosamente duttile, tanto da reinventare Over the Rainbow. L'album mostra tutte le anime della Cassidy, quella folk, che si esprime in Autumn Leaves, quella jazz, blues e soul che canta People Get Ready di Mayfield.
Una pace sospesa è presente nei dischi di questa voce americana. Nell'album Time After Time la cantante si confronta con bravura con classici come Kathy's Song firmata da Paul Simon o Woodstock di Joni Mitchell. E ancora meglio esce dal confronto con i traditional I Wandered By A Brookside e Way Beyond The Blue e con le dodici battute di I Wish A Single Girl Again. Nella canzone di Cyndi Lauper (Time After Time), infine, Eva dà una piccola lezione d'interpretazione.
The Other Side, l'album di duetti con Chuck Brown è la faccia più grintosa ed energetica di Eva Cassidy, una discesa diretta negli inferi della musica, quella che parla al corpo e all'anima, una sorta di sfida, vinta, naturalmente. Esame superato a pieni voti. Con nostalgia, si può ancora apprezzarla se si è alla ricerca della bellezza vocale e musicale.

Discografia:









The Other Side (1992) con Chuck Brown

Eva by Heart (1997) - Unico album registrato in studio








Live at Blues Alley (1997)








Songbird (1998) - Raccolta di canzoni dei precedenti tre album

Time After Time (2000)









No Boundaries (2000)










Method Actor (2002) - Ristampa di un album del 1988

Imagine (2002)







American Tune (2003)










Wonderful World (2004)


DVD - EVA CASSIDY SINGS (2004)

The Eva Cassidy Website
un sito non commerciale mantenuto dalla cugina di Eva, Laura Bligh, in cui sono presenti numeri articoli, link e immagini


(in lavorazione)

domenica 11 maggio 2008

SUZI QUATRO: LA PRIMA DONNA DEL ROCK (QUANDO IL ROCK ERA SOLO UOMO)


Suzi Quatro nasce il 3 Giugno 1950 a Detroit (USA), figlia di Helen e Arthur Quatrocchi. Cresce con due sorelle ed un fratello. Il padre ha una band chiamata Art Quatro Trio. All'età di 8 anni Suzi fa la prima esibizione con suo papà, suonando i bongos, quindi prende lezioni di piano. All'età di 14 anni si allontana dalla musica classica rivolgendosi al rock'n'roll.
Nel '65 con la sorella Patti e tre compagni di scuola forma i Pleasure Seekers, con le sorelle, dove suona il basso e si fa chiamare Suzi Soul. Il gruppo ha vita breve: producono un singolo, Never Thought You'd Leave Me/What a Way to Die che è un successo a Detroit. Già il secondo singolo è registrato per l'etichetta Mercury ed è un successo maggiore, non solo locale, a Detroit. Nel 1968 aggiunge alla formazione la sorella più giovane, Nancy, e ribattezza il gruppo con il nome di Cradle ritagliandosi un discreto spazio nei circuiti alternativi con gli Amboy Duke di Ted Nugent, Mitch Ryder e gli MC5.
Nel 1971 Suzi, con la band rinominatasi Cradle, suona rock più duro. In questo periodo il produttore musicale inglese Mickie Most vede la band in un nightclub a Detroit e invita Suzi in Inghilterra per lavorare su una carriera come sola artista, mettendola sotto contratto con la sua etichetta RAK. A fine 1971 arriva a Londra iniziando a scrivere canzoni e a registrare. Realizza un primo singolo, Rolling Stone, che non ha successo in Inghilterra ma diventa numero uno in Portogallo nel 1972. Impiega due anni per terminare l'album di debutto.
Qui forma anche una nuova band con il chitarrista Len Tuckey, il batterista Keith Hodge e il tastierista Alastair McKenzie.
Nel 1973, come secondo singolo, due nuovi scrittori di canzoni della sua etichetta le scrivono una canzone, la femminista ed aggressiva Can The Can che, in Maggio, dopo un tour in Inghilterra, aprendo, a fianco degli Slade, diventa un enorme successo in Inghilterra, in Europa, Giappone ed Australia, andando al numero uno e restando in classifica per più di tre mesi, facendo di lei uno dei fenomeni musicali più clamorosi del glam rock.
Un heavy rock, 48 Crash, segue e raggiunge il numero tre. Devil Gate Drive esce nel '74, anno in cui Suzi intraprende un tour in Australia, il primo di molti a venire.
La prima apparizione a Top Of The Pop in Inghilterra è cosa memorabile per gli spettatori che assistono al suo debutto: una donna, minuta bionda tutta vestita in pelle nera, con un basso più grande di lei e una voce rauca che canta il primo successo Can The Can. In aggiunta a ciò Suzi sceglie spesso di interpretare pezzi altrui con cover songs di artisti uomini, senza cambiarne il testo, dando un sferzata al tutto con una presenza scenica quasi oltraggiosa per l'epoca cioè quando il rock è solo ad appannaggio dell'uomo, della rock star maschile.

La lista dei pezzi che interpreta comprende I Wanna Be Your Man, Wake Up Little Susie, pezzi heavy rock, quelli per i quali è più nota (come I've Never Been In love Before, Daytona Demon), canzoni con messaggio femminista (Much Wiser Than You), ballate potenti come The Race Is On e The Main Attraction. Registra anche la canzone di Elvis Prelsey All Shook Up.
Quando Elvis la sente la invita a Graceland ma lei rifiuta! Nel 1978 sposa il suo chitarrista, Len Tuckey, in Inghilterra ripetendo il matrimonio in Giappone. Hanno una figlia, Laura, nata il 23 Settembre 1982. Nell'ottobre 1984 nasce il figlio Richard leonard. Il matrimonio dura fino al 1992 quando divorziano. Nel frattempo Suzi termina il suo contratto con l'etichetta RAK e non è più di successo se si eccettua Stumblin' In, una ballata romantica veloce, che registra con Chris Norman, andando in classifica in Germania e in altri paesi, nel 1978.
Il suo successo continua in Inghilterra per tutti i '70 con una certa regolarità anche se con un calo. Nel 1977 è sulla copertina di Rolling Stone e le viene offerta una parte nella famosa serie Happy Days. Suzi interrompe un tour in Giappone e si reca negli States per un'audizione dove viene presa per interpretare il ruolo di Leather Tuscadero, donna di Fonzie, per sette episodi. Le viene offerta una serie sul personaggio ma Suzi rifiuta temendo di restarne imprigionata e rimanere stereotipata.
L'unica partecipazione - nel periodo di maggior successo e per lungo tempo - di Suzi ad un programma tv italiano risale al 1980, al Festival di Sanremo, dove Suzi Quatro è ospite internazionale. Nel 1982 registra l'album MAIN ATTRACTION mentre è incinta e già non più con la RAK. Nell'Ottobre 1984, Suzi dà alla luce il suo secondo figlio, Richard Leonard. Un tour di sei settimane, mondiale, comprensivo dell'Australia, fa seguito e Suzi si porta appresso l'intera famiglia. Dopo la rottura con la RAK, Suzi continua a lavorare con Mike Chapman per l'etichetta di sua proprietà, la Dreamland, ma diminuendo il successo nel corso degli anni '80, comincia a lavorare ad altri progetti, come la sua apparizione alcune serie televisive britanniche. Nel 1985 Andrew Lloyd Webber le offre il ruolo principale di Annie Oakley, nel suo musical Annie Get Your Gun. Lei accetta e si esibisce al London West End Theatre per un paio d'anni.Nel 1993 si risposa con il tour promoter tedesco Rainer Haas. Registra ancora musica. Di tanto in tanto si esibisce in musicals o è ospite in shows radiofonici.La carriera di Suzi Quatro scompare quasi a fine anni '80 anche se riesce ad andare in tour occasionalmente. Nel 1989 porta a termine un tour nell'Unione Sovietica pre-perestroika che sembra rinnovare la sua carriera di cantante rock'n'roll. Nei primi '90 intraprende un tour in Europa, Giappone ed Australia.

Molti dei suoi album cominciano ad essere ristampati su cd. Dopo aver firmato con una nuova etichetta (l'olandese Bolland and Bolland), realizza il suo primo album originale dopo nove anni: Oh Suzi-Q.
Il 1992 non è un buon anno per lei: divorzia dal marito e le muore la madre e una parente. Comunque, nel 1993 le cose migliorano: un altro tour in Australia dove porta con sè il padre appena vedovo, per la prima volta. Appare come ospite televisiva in una commedia inglese, Absolutely Fabulous. Comincia a lavorare a un musical originale, Tallulah Who, sull'attrice degli anni '30 Tallulah Bankhead. In Ottobre sposa il suo secondo marito, il tour promoter Rainer Haas, con una piccola cerimoia a Las Vegas.
Il 1994 segna il ventesimo anno di tour in Australia. A fine '95 realizza un album di vecchi hits e canzoni nuove, What Goes Around. Nel '97 intraprende il 14mo tour australiano per promuovere quest'album venuto fuori un anno dopo, Down Under. Continua, poi, a fare tour e a lavorare con Mike Chapman a New York. Altri dischi escono: sono "UNRELEASED EMOTION"(1998) e "FREE THE BUTTERFLY"(1999) un doppio CD realizzato con Shirlie Roden.
Nel 1999 completa uno dei più vasti tour comprensivo di Inghilterra, Germania, Australia, Malaysia e Finlandia. Seguito da un altro tour Europeo nel 2000. La BMG Records pubblica nel Febbraio 2001. Nel 1999, Suzi ritorna a farsi vedere in Italia, dopo tanto tempo, in tv: partecipa come ospite alla trasmissione revival "Meteore" e alla soglia dei 50 anni dimostra di non aver perso la grinta: canta con grinta 48 Crash. In anni più recenti si è concessa qualche concerto sull'onda del revival. Nel 2006 è uscito Back to The Drive, nuovo album per la EMI. Con il suo rapido passaggio negli anni 70, Suzi Quatro, ha, comunque, lasciato un segno nella memoria e nelle orecchie degli appassionati di (glam) rock. Come succede a tutti gli artisti che valgono, anche la Quatro è riemersa dall'oblìo, ritornando all'evidenza, non solo per nostalgia ma anche per certi suoi indiscussi meriti. La sua grinta non si scorda. Spesso ci si chiede che fine abbia fatto questo o quel cantante e così per Suzi Quatro: la prima ad aver osato fare rock quando il rock era maschile, per uomini e basta. Questo il suo merito, per il quale è e sarà ricordata, e che - per quanto riguarda l'Italia - pare abbia ispirato, nella musica, nello stile e nel modo di proporsi (poco femminile ma altamente energico e deciso, coinvolgente) e nel look di scena (abbigliamento, taglio corto-lungo scalato), anche certe nostre rocker ben note, soprattutto, la Nannini che quella grinta da vendere e quel rock aggressivo della Quatro (curiosamente del segno dei Gemelli entrambe, Gianna e Suzi) tanto ricorda. Possono ritrarla meglio certe sue affermazioni in merito: «L'industria discografica non crede al rock suonato dalle donne. Io sono stata la prima a rompere la crosta, adesso tocca voi». E ancora, incurante dell'immagine e dello stile, essendo per lei il rock solo energia, a chi le suggerisce di accentuare la sua femminiltà: «Si può avere stile e si può avere grinta, ma non si possono avere tutti e due insieme».


SITO UFFICIALE:
www.suziquatro.com

DISCOGRAFIA DI SUZI QUATRO:
http://www.jugi3.ch/homepage/suziq.htm

SUZI QUATRO - VIDEO (YOU TUBE):